DI FRONTE ALLA RICHIESTA DI 2500 CITTADINI
IL PRESIDENTE CIAMPI NON VOLLE RISPONDERE.
INTERPRETIAMO COSÌ
L’ATTEGGIAMENTO DI CIAMPI
Non ho tempo per voi,
cittadini di Augusta.
Il mio tempo è prezioso, come anche la mia vita.
Sono troppo impegnato
a ricevere ministri e capi di stato,
attori ed atleti,
a conferire medaglie ed onorificenze,
a preparare discorsi da tenere per le prossime visite.
Sono troppo affaccendato
con i grandi politici per l’economia mondiale
e gli affari di governo;
Sono troppo indaffarato
a mandare corone di fiori e messaggi di solidarietà
per le ricorrenze di stragi e calamità,
sono troppo tirato qua e là
per impegni mondani e istituzionali.
Sono troppo impegnato a girare l’Italia
per inaugurare mostre e teatri,
a partecipare alle “prime”,
e alle cene di lavoro.
Sono troppo occupato
a scambiare doni con chi mi viene a trovare.
Il mio tempo è solo
per i “grandi”,
non per la piccola
Augusta.
Ci son troppe leggi da firmare,
atti importanti per la nazione che rappresento.
Sono troppo impegnato persino a girare spot pubblicitari …
E poi, perché venire
proprio ad Augusta?
Il mare di Sardegna è più bello, l’aria più fine.
Ci son le Alpi dalle cime innevate
e persino le odorose e rosee Dolomiti.
Ci sono anche Siracusa, Noto, Ragusa e Palazzolo,
appena dichiarate “patrimonio dell’umanità”.
Cosa c’è di tanto
importante ad Augusta
per chiedere il mio
intervento?
Ad Augusta, signor presidente, si produce
la benzina che fa camminare la sua auto,
il carburante che fa volare il suo aereo,
l’energia che riscalda e illumina la sua casa,
l’industria che fornisce a Lei e a tutta l’Italia beni e servizi ….
Ma nella piccola Augusta, signor presidente,
nel silenzio si consuma una grande tragedia:
ci sono quelli che per tutta l’Italia
ed anche per lei lavorano e soffrono,
soffrono e muoiono lasciando
mogli e figli nel
pianto.
Ad Augusta, signor presidente,
anche i bambini pagano amaramente
ancor prima di nascere
il prezzo del “velenoso
progresso”.
Ad Augusta, signor presidente,
si vive meno che nel resto d’Italia:
c’è il silenzioso
olocausto di tanti cittadini
che per rendere grande la patria
lavorano e muoiono di
questo lavoro.
Signor presidente,
la sua indifferenza
per Augusta sarà
quella di un padre potente e importante
che di fronte al figlio malato o morente
gli dice: “sono troppo impegnato,
non ho tempo per te”.
Sac. Prisutto
Palmiro